Americanate. Con un misto di cinismo, divertimento e anche una punta di invidia è così che noi italiani chiamiamo certi usi e atteggiamenti degli americani (quelli tra Canada e Messico, perché anche tutti gli altri sono “americani”, da Terranova alla Terra del Fuoco). Spesso li vediamo come ragazzoni mai cresciuti che amano l’eccesso e il divertimento. Beh, viva la faccia. Ma cosa c’è da sapere sulle Mascotte Bulldog universitarie?
Ora, non sappiamo se l’usanza di cui stiamo per parlare possa rientrare nel novero delle “americanate”, ma è certamente peculiare, sicuramente divertente e assolutamente caratteristica dell’ethos statunitense; per il quale, ormai lo sappiamo, ai cani si riconosce lo status di membri della famiglia. Qui la “famiglia” è un po’ particolare, ma l’affetto e l’attaccamento per i quattro zampe non cambia.
Ma insomma, forse vi sarete chiesti, almeno quelli di voi più al corrente delle mode a stelle e strisce, come mai così tante università degli Stati Uniti adottano dei bulldog come loro mascotte. E magari vi sarete anche domandati che cos’è che rende questi simpatici cagnoni delle mascotte così divertenti.
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Mascotte Bulldog universitarie: scopriamo perché
Magari, vi domanderete, è per via del fatto che sono dei bellissimi cagnoni, con quel muso così rincagnato e pieno di grinze? Oppure è a causa della loro indole tenace e anche un po’ testarda? Insomma, perché così tante università degli Stati Uniti (ma non solo) hanno deciso di adottare un bulldog inglese come propria mascotte?
Tanto per fare un esempio, la prestigiosa Yale ha un bulldog come proprio animale simbolo fin dal lontano 1889! In quell’anno il cane si chiamava “Handsome Dan“. Ma naturalmente la blasonata Yale non è la sola culla del sapere americano a fare affidamento sulle mascotte bulldog universitarie. Possiamo, infatti, citare anche la Georgetown University; la Louisiana Tech University; il Brooklyn College; la California State University di Fresno; la Truman State University; l’Università della Georgia e così via.
L’elenco al momento può includere una quarantina di atenei, e non solo sul suolo americano. In effetti hanno adottato un bulldog inglese come mascotte anche alcune università britanniche. Col passare del tempo molti di questi bei cagnoni sono diventati delle vere e proprie leggende. In alcuni casi il loro nome è diventato un sinonimo dell’istituzione che rappresentano, come accade per esempio a Palazzo Chigi per il governo italiano o al Quirinale per la presidenza della repubblica italiana.
Ma vediamo “quali sono i bulldog più famosi per il loro ruolo di mascotte universitarie”. Come spesso accade da quelle parti e come si ricordava sopra, molti di questi cagnoni sono diventati delle vere e proprie “leggende” popolari. Ricordiamone alcuni.
Handsome Dan ma non solo: il bulldog simbolo di Yale e gli altri
Qui si parla della mascotte più antica del Paese e anche di una delle più popolari. Handsome Dan fu donato da uno degli studenti dell’epoca (1889), e fu scelto tra un gruppo di cani che pare si distinguessero tutti quanti per una spiccata avversione al colore distintivo della università arcinemica di Yale, ovvero Harvard.
Il colore tanto aborrito dai pelosi era il cremisi (più o meno un color mattone). Va’ a sapere se è vero. Il successore del primo Handsome Dan, anche lui chiamato così, ricoprì il ruolo di mascotte di Yale dal 1933 al 1937. Da allora la tradizione è stata mantenuta pressoché costantemente, con un nuovo Handsome Dan a ricoprire il ruolo di mascotte ogni volta che il suo predecessore si ritirava.
Essendo Yale, la super prestigiosa istituzione che tutti conosciamo. Lo stesso prestigio si è esteso a tutto quello che le ruota attorno, compresa dunque la sua celeberrima mascotte a quattro zampe. Uga: in questo caso parliamo della mascotte canina dell’Università della Georgia. Anche qui il cane fu insignito della “carica” di mascotte per iniziativa di alcuni studenti.
Il nome, Uga, pare sia semplicemente l’acronimo di University of Georgia, tenendo conto che “ga” è l’abbreviazione in uso negli Stati Uniti appunto per designare questo Stato dell’Unione. Finora di Uga ce ne sono stati una decina e la tradizione non accenna a perdere di vitalità. Tra le mascotte bulldog universitarie va poi rammentato anche Butler Blue: il quale cane, guarda un po’, è la mascotte della Butler University.
Jack the Bulldog e gli altri: Georgetown, Mississippi State e così via
Jack il Bulldog è la mascotte di Georgetown fin dal 1962, ma in questo caso non si è sempre stati d’accordo sulla razza del cane. Nel senso che non sempre il cane simbolo di questa università è stato un bulldog. Dal 1962 di Jack Bulldog ce ne sono stati otto, ma prima di quella data la scuola aveva scelto dei terrier come mascotte delle proprie squadre sportive.
Se invece parliamo della Mississippi State University, dobbiamo rammentare che la mascotte in questo caso si chiama Bully. “Alcune fonti sembrano farne risalire l’origine al 1905, ma di documenti sicuri circa la sua esistenza se ne trovano solo a partire dal 1935, ciò che fa di Bully il bulldog una delle mascotte bulldog universitarie più “antiche” (per gli standard americani, è chiaro)“. Altre università che hanno adottato dei bulldog come loro mascotte sono quelle che seguono.
- Louisiana Tech University: questo ateneo adottò come propria mascotte un bulldog nel 1930 e da allora ha sempre avuto questa razza canina come proprio simbolo.
- Brooklyn College: in questo caso parliamo di una università che è stata una delle ultime ad adottare un bulldog come propria mascotte. La sua adozione risale infatti solo al 2010.
- California State University, Fresno: la proposta partì dagli studenti nel 1921, ma per questa università un bulldog come proprio simbolo divenne una tradizione solo dal 1935. L’attuale “titolare” dello scettro si chiama Victor E. Bulldog III.
- Truman State University: per questa alma mater la tradizione della mascotte canina nacque nel 1915 e prosegue ancora oggi. La Western Illinois University, dal canto suo, decise di adottare un bulldog come mascotte nel 1959: da allora il nostro cagnone è rimasto il simbolo di questa università. Per qualche anno, a dire la verità, la Western non ha avuto un cane “vero” come propria mascotte, ma dal 2010 il ruolo è stato restituito a un cane in carne e ossa, invece che a un addetto in costume. Si chiama Colonel Rock III.
UNA TRADIZIONE NON REPLICABILE DA NOI
Per tutta una serie di motivi culturali che sarebbe abbastanza difficile spiegare qui, questa simpaticissima tradizione di adottare cani come simbolo sia degli atenei che delle squadre sportive universitarie non crediamo sia replicabile alle nostre latitudini.
Peccato, perché la cosa sarebbe davvero divertente e stimolante. Ma come si accennava, si tratta di una tradizione che è figlia di un ben determinato ambiente e che pertanto non è ripetibile altrove, per lo meno non nel mondo mediterraneo, distante anni luce – per fortuna e per sfortuna – dagli usi e costumi wasp (acronimo che come si sa vuol dire White, Anglo-Saxon e Protestant).
Per fortuna nel senso delle “americanate”: noi italianuzzi abbiamo un sacco di difetti, garantito, ma la pacchianeria e il cattivo gusto in genere non rientrano tra quelli. Per sfortuna, perché la mascotte è una delle conseguenze (minori, ovviamente) della forte competitività che a tutti i livelli esiste negli Stati Uniti.
Laggiù i “pezzi di carta” rilasciati dalle facoltà non hanno valore legale e dunque non sono tutti uguali. Gli atenei campano se attirano studenti e gli studenti da quelle parti vanno dove si offre l’istruzione migliore, non quella più facile. Direte voi, che c’entrano in tutto questo le mascotte? C’entrano, c’entrano, perché sono uno strumento di marketing…